Negligenza spaziale unilaterale

L’intervento con il metodo SaM permette di partire dall’esperienza del proprio corpo sentito (spazio personale), con attività base e di integrazione multimodale, per sviluppare la capacità di costruire e rappresentare una immagine corporea che consenta al soggetto di interagire, nel miglior modo possibile, nel tempo e nello spazio vicino e lontano.

Esistono attività che consentono di sperimentare e rappresentare i vari segmenti del corpo e le loro relazioni, i confini e la superficie dei due emispazi personali in relazione all’asse corporeo e linea mediana.  Le attività nello spazio peripersonale favoriscono l’esplorazione degli emispazi di destra e sinistra con e senza l’utilizzo di punti di riferimento esterni per favorire la mappatura dello spazio peripersonale.

Per andare oltre lo spazio di prensione e operare in modo dinamico nello spazio lontano (extrapersonale) si possono proporre attività che sviluppano la capacità di orientare il corpo nello spazio e di utilizzare coordinate egocentriche e allocentriche, per mappare in modo dinamico gli spazi. Ad esempio, si possono costruire percorsi che vincolino il paziente ad allontanarsi e tornare nell’emispazio sinistro o ad esplorarlo con il cammino o a utilizzarlo come medium per operazioni sulle immagini mentali.  Questi esercizi lavorano sugli aspetti spazio/temporali e sulle funzioni esecutive in modo significativo.